Il Castello di Roccascalegna, situato sulle colline che circondano il fiume Sangro, fu realizzato presumibilmente dai Longobardi, popolo barbaro che si stabilì durante il 600 nella zona tra Abruzzo e Molise. Qui iniziarono numerose battaglie con i Bizantini e proprio la ragione bellica è probabilmente alla base della costruzione del castello. Durante i secoli pochi sono i documenti che riportano notizie del Castello di Roccascalegna. Alcuni di questi, tuttavia, raccontano di una restaurazione della struttura del 1500 per renderla più resistente all'avvento delle armi da fuoco. A partire dal 1700 il Castello vivrà in uno stato di progressivo abbandono dovuto all'incuria della varie famiglie feudali che negli anni ne ebbero la proprietà. Solamente a partire dal 1985, anno della donazione del forte dalla famiglia Nanni Corti al comune di Roccascalegna, iniziarono i lavori di restaurazione, poi terminati nel 1996. Curiosa anche la denominazione. Una famosa leggende narra che nel 1646 il fantomatico Barone abbia reintrodotto una prassi medievale in forza della quale ogni novella sposa del feudo di Roccascalegna dovesse passare la prima notte di nozze con lui invece che con il marito. In tale occasione il Barone sarebbe stato accoltellato nel talamo nuziale ed egli, morente, avrebbe lasciato la propria impronta della mano insanguinata su di una roccia della torre, crollata poi nel 1940.