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Lapide della Divina Commedia VIII
Nel centro storico di Siena sono dislocate otto targhe che riportano alcuni passi della Divina Commedia di Dante, esiste infatti un reale legame tra i versi incisi su di esse e il luogo dove si trovano. Queste lapidi furono apposte nel 1921, in occasione dei 600 anni della morte del poeta. Le citazioni riguardano i canti dell'Inferno per le prime due, mentre le altre sei riportano estratti del Purgatorio. Sull'ottava lapide si legge: «… e perderagli / più di speranza che a trovar la Diana» (Purgatorio XIII, vv. 152-153). Il poeta, con questi versi, si riferisce a due fallimenti di cui fu protagonista Siena e la sua repubblica, paragonando le vicende del porto di Talamone alla ricerca invana della Diana, leggendario fiume sotterraneo di Siena. Quello di Talamone fu il primo porto della Repubblica di Siena, ma si ricorda per essere stato attaccato dai pirati e dalle pestilenze: per questo Dante scrive che la "gente vana che spera in Talamone" perderà la speranza come la perse perché la Diana non fu trovata.

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