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Lapide della Divina Commedia VII
Nel centro storico di Siena sono dislocate otto targhe che riportano alcuni passi della Divina Commedia di Dante, esiste infatti un reale legame tra i versi incisi su di esse e il luogo dove si trovano. Queste lapidi furono apposte nel 1921, in occasione dei 600 anni della morte del poeta. Le citazioni riguardano i canti dell'Inferno per le prime due, mentre le altre sei riportano estratti del Purgatorio. Sulla settima lapide si legge: «…ch’a memoria m’ebbe / Pier Pettinaio in sue sante orazioni, / a cui di me per caritate increbbe» (Purgatorio XIII, vv. 127-129). Pietro da Campi, anche detto Beato Pier Pettinaio, visse a Siena nel 1200 e fu poi beatificato nel 1802. Quest'uomo viene nominato da Sapìa Salvani, la donna con cui Dante sta parlando e che si trova tra gli invidiosi per l'astio che ebbe verso Siena quando era in vita, di cui si pentì solo in punto di morte. Sapìa parla dell'uomo come colui che, grazie alle sue preghiere, rese più breve la sua permanenza nell'Antipurgatorio.

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