Il piccolo insediamento fortificato di Campriano sorge alla quota di 306 metri quasi a contrastare Crevole e Murlo verso nord, si adagia su una delle colline che vanno a perdersi oltre Radi e Corsano. La sua chiesa, forse ancor più di tutte le altre, è legata alle vicende assai complesse, e talvolta confuse, che hanno interessato il castello, sui cui spalti essa si trova. Campriano non ha mai fatto parte del Feudo vescovile di Murlo; infatti quel castello, venuto agli Ardengheschi dai conti di Siena, fu escluso in modo esplicito dalle terre e dai fortilizi che il conte Ugolino di Ranuccio dette in pegno nel 1151 al vescovo Panieri. Oggi la chiesa di San Giovanni in Campriano, perduti i suoi diritti parrocchiali, è ridotta a cappella. La comunità di Campriano entrò a far parte del Comune di Murlo nel 1833. Sottoposta al patronato di molte famiglie nobili senesi, dai Tolomei ai de Vecchi, la chiesa ha conservato buona parte della struttura più antica. All'interno, l'altare di sinistra conserva pitture murali di fine Cinquecento, in cui si avvertono le fresche tonalità narrative di Ventura Salimbeni, soprattutto nello spigliato atteggiarsi delle figure femminili, tracciate con brio e pennellata veloce. Dalla chiesa proviene una bella Madonna col Bambino di Pietro Lorenzetti, oggi al Museo di arte sacra della Val d'Arbia a Buonconvento.