In questo luogo si è svolta una delle tragedie più gravi del Novecento italiano. Qui accadde che una grande frana si riversò nel lago formato dopo la costruzione della diga, causando un'inondazione che cancellò molti paesi circostanti. La sera 9 ottobre 1963 circa 270 milioni di metri cubi di roccia si riversarono nel bacino artificiale sottostante, creando una gigantesca onda che colpì i comuni di Erto e Casso, distruggendo i borghi che si trovavano sulle sponde del lago. I paesi di Longarone, Pirago, Faè, Villanova e Rivalta furono completamente distrutti e altri centri abitati della Valle del Piave subirono gravi danni. Alla fine si conteranno 1917 vittime. La frana fu causata da molteplici fattori: le brutte condizioni meteorologiche, negligenze nell'attenzione all'assetto idrogeologico del versante del Monte Toc e l'innalzamento del livello dell'acqua oltre la soglia di sicurezza, voluto dall'ente gestore della diga. Oggi la diga, che comunque è rimasta intatta, è aperta al pubblico per le visite guidate.